Il Motivo della Nascita del Pianoforte
Scopri come il virtuoso suonatore di cembali Pantaléon ispirò la creazione del pianoforte, passando dall’evoluzione di strumenti come il cembali e l’hurdy-gurdy fino alla realizzazione dell'innovativo pianoforte di Bartolomeo Cristofori.

La nascita del pianoforte è stata ispirata da un incredibile fenomeno musicale: la straordinaria esibizione del virtuoso suonatore di cembali Pantaléon Heberlein (1669–1759). Questo artista tedesco, noto per la sua abilità eccezionale nel suonare il cembali di dimensioni gigantesche, lasciò un’impronta profonda nella storia della musica.
Pantaléon Heberlein, originario di Dresda, era un violinista nel quartetto di danza della città. Nel 1690, per sfuggire a dei creditori, si rifugiò in un villaggio vicino a Merseburg, dove si dedicò completamente a migliorare il cembali, un antico strumento musicale. Durante questo periodo, creò un cembalo di dimensioni straordinarie, quattro volte più grande di quelli tradizionali, dotato di due tavole armoniche: una per le corde metalliche e l’altra per le corde di budello avvolte. Il suo strumento, dotato di ben 185 corde, era in grado di produrre una scala cromatica completa, e veniva suonato con due tipo di mallet: uno duro per i suoni forti e uno morbido per suoni più delicati.
Questo strumento, con la sua incredibile estensione dinamica e la capacità di produrre suoni che andavano dal più delicato pianissimo al più potente fortissimo, affascinò l’Europa. Nel 1705, Pantaléon ebbe l’onore di esibirsi davanti a Luigi XIV a Versailles, dove il re, impressionato dalla potenza e dalla varietà del suono, diede al suo strumento il nome di "Pantaléon".
In Germania, il geniale costruttore di strumenti musicali Gottfried Silbermann fu un grande ammiratore di Pantaléon e costruì diversi modelli di questo strumento fino al 1727, anno in cui i due entrarono in conflitto. Pantaléon continuò a suonare per le corti europee, da Versailles a Vienna, e in Sassonia, guadagnandosi una reputazione leggendaria come musicista.
Nonostante il successo, il pantaléon era estremamente difficile da suonare. Pantaléon era l’unico in grado di dominare l’arte di suonarlo, gestendo i due mallet contemporaneamente e fermando il suono con le mani o le maniche, poiché lo strumento non aveva un meccanismo di smorzamento. Ciò rendeva il suo utilizzo complesso e, pertanto, gli sforzi per rendere un simile strumento più facilmente controllabile erano inevitabili.
I musicisti e i costruttori di strumenti musicali cercavano una soluzione per ottenere la stessa scala cromatica e la varietà dinamica del pantaléon, ma in un formato che fosse più facile da suonare. E fu qui che il pianoforte iniziò la sua evoluzione.
Nel 1709, l'italiano Bartolomeo Cristofori risolse il problema, creando il primo strumento a tastiera che poteva suonare sia forte che piano grazie a un sistema innovativo di martelletti che colpivano le corde. Seguirono i francesi Marius (1716) e i tedeschi Schleuter (1717), che affinarono ulteriormente il design. Cristofori, tuttavia, divenne famoso come l'inventore del pianoforte, portando alla nascita di uno degli strumenti più influenti della storia della musica.